Categoria: 📱Equilibrio digitale

L’uso consapevole della tecnologia significa utilizzare gli strumenti tecnologici in modo responsabile e riflessivo, essere consapevoli del tempo trascorso online e delle informazioni che si condividono sui social media, il rispetto della privacy altrui e la protezione dei propri dati personali.

  • Equilibrio digitale S1E3. La tecnologia che aiuta a stare in salute

    App e dispositivi, come i wearable, possono aiutarti a dormire meglio, a fare più attività fisica e a mangiare sano. La tecnologia, insomma, può essere utile alla tua salute, e i riscontri scientifici lo confermano, ma devi volerlo.

    I fitness tracker, oggi, non misurano più semplicemente passi, distanza percorsa e calorie consumate: monitorano il battito cardiaco 24/7, per farti capire quanto sei stressato e perché. E si stanno trasformando in personal trainer per permetterti di raggiungere i tuoi obiettivi di attività fisica giornaliera.
    In più c’è anche una app che consente di tenere traccia dei 10 alimenti (e delle due azioni) che faresti bene a inserire nella tua dieta per prevenire le principali malattie che causano la morte.

  • Equilibrio digitale S1E2. I social media, il lavoro e la produttività

    Twitter, LinkedIn, Facebook possono essere una miniera d’oro per chi lavora.

    Tra facili aggiornamenti dal filtro sociale di amici e colleghi, rappresentano un modo per sentirsi meno soli e un momento di contatto con la propria rete professionale.
    Fino a che non se ne abusa.

    Una nuova scuola di pensiero ne consiglia un uso moderato, se non minimo, per fare carriera.

    Dunque conta di più il deep work, il lavoro che facciamo mantenendo la concentrazione oppure l’aggiornamento del social web, che ognuno ormai fa e che rende più a chi gestisce le piattaforme che a chi le usa?
    E poi, il personal branding online è ancora vitale o è necessario un ripensamento?

    A queste domande aiutano a rispondere Cal Newport e Luigi Centenaro.

  • Equilibrio digitale S1E1. La tecnologia ci libera o ci rende dipendenti?

    La tecnologia non è positiva o negativa, ma non è neanche neutrale.

    Chi immagina e sviluppa applicazioni e servizi web ne influenza l’uso, a volte senza rendersene conto. Le notifiche, come concetto, sui social network e sullo smartphone, sono pensati come servizio utile a non perdersi gli aggiornamenti, ma fanno leva su un meccanismo psicologico di ricompensa casuale che determina dipendenza.

    Le abitudini che reputiamo essere dannose per la nostra attenzione, per le relazioni, per la produttività, possono essere cambiate, riconoscendo i segni e sostituendole con altre abitudini positive e piacevoli.
    Interventi di Charles Duhigg, Seth Godin e Nir Eyal.