Il libro: Tecnologie radicali di Adam Greenfield

Tecnologie radicali, di Adam Greenfield è pubblicato da Einaudi nel 2017.

Tecnologie radicali

💡 3 Idee importanti

Nonostante tutti i difetti che ora è così facile diagnosticare, le prove che abbiamo a disposizione suggeriscono che i sistemi algoritmici autonomi acquisiranno un livello cognitivo effettivamente umano in un futuro relativamente vicino, molto più in fretta di quanto i più scettici tra noi non riescano a immaginare.

In risposta al luogo comune che afferma che chi non ha niente da nascondere non ha niente da temere, si può citare quella frase generalmente attribuita a Richelieu – ma estremamente significativa a prescindere da chi l’abbia effettivamente pronunciata: «Datemi sei righe scritte dal più onesto degli uomini, e io vi troverò di che impiccarlo». Ciò non è mai stato così vero come in quest’epoca di metadati.

Una percentuale non trascurabile della popolazione ha talmente interiorizzato i valori del mercato nella pratica lavorativa che il gesto di rimodellare se stessi per meglio corrispondere alle sue istanze è vissuto come un atto di autentica espressione di sé. Sono disposti a fare tutto ciò che serve per riorganizzare il proprio corpo in modo che sia più facile fare più cose in meno tempo, trasformandosi in unità produttive sottoposte unicamente a una valorizzazione di tipo economico.

🎤 2 Citazioni

Più o meno consapevolmente, i progettisti dell’interazione fra uomo e sistemi informatici hanno imparato a stimolare e a fare leva su questo desiderio: sanno molto bene che ogni volta che qualcuno vi invia un messaggio, mette il «like» a una vostra foto o risponde a una vostra email, produce in voi un cambiamento sostanziale, riprogrammando i percorsi dei neurotrasmettitori, attivando il sistema di gratificazione del vostro cervello, e incrementando la probabilità che attiviate di nuovo l’intero ciclo una volta che, dopo pochi secondi, il picco di dopamina sarà calato. Questa astuta mossa sfrutta il nostro bisogno primario di auto-affermazione, generalmente a partire dalle motivazioni più venali. Ma, se lo vogliamo, può anche sensibilizzarci rispetto alla verità della nostra radicale incompletezza, insegnandoci che possiamo essere noi stessi solo in relazione con gli altri.

Di fronte all’incertezza, i tecnologi amano evocare il visionario ingegnere Alan Kay, il quale sosteneva che «il miglior modo di predire il futuro è inventarlo»

🏆 1 Insegnamento

Non esiste un futuro già scritto per l’evoluzione tecnologica. Sta a noi, cittadini prima ancora che utenti o consumatori, influenzare il futuro con il nostro comportamento quotidiano. Rifiutando alcuni modelli, evitando di usare servizi e prodotti che promuovono valori in cui non crediamo, spingendo la politica a regolare i giganti della tecnologica quando necessario. La tecnologia è al nostro servizio e non viceversa. Ricordiamocelo ogni giorno quando prendiamo uno smartphone in mano o accendiamo il computer.


Le recensioni di libri su Equilibrio digitale seguono lo schema 3-2-1 per dare una sintesi del libro essenziale, utile e con un consiglio da applicare subito.
3 idee fondamentali che rappresentano il cuore dei concetti espressi;
2 citazioni che aiutano a comprendere alcuni passaggi chiave;
1 insegnamento da usare nella vita di tutti i giorni per migliorare il tuo rapporto con la tecnologia.

Lascia un commento