Categoria: 🎯 Produttività

La produttività nell’apprendimento continuo è influenzata fattori come la motivazione, l’organizzazione, la concentrazione, la qualità delle fonti d’informazione e la capacità di elaborare e memorizzare le informazioni. Per essere produttivi è importante definire obiettivi chiari, creare un piano di studio efficace, evitare distrazioni e mantenere una routine costante.

È fondamentale adottare tecniche di studio efficaci come la ripetizione, la sintesi delle informazioni, utilizzare strumenti come mappe concettuali.

  • Come scegliere il flusso giusto tra PKM e blog per applicare la tecnica di Feynman e imparare in pubblico

    Trasformare l’apprendimento in contenuto (e viceversa)

    Nel viaggio dell’apprendimento continuo, una delle sfide più grandi non è tanto trovare informazioni, quanto assimilarle e farle proprie. Leggiamo articoli illuminanti, vediamo film stimolanti, analizziamo dati complessi… ma come evitare che queste scoperte rimangano input isolati? Come possiamo davvero imparare ciò che consumiamo? Qui entra in gioco la potenza combinata di un sistema di Personal Knowledge Management (PKM) come Roam Research e la pratica della creazione di contenuti. L’articolo prende Roam Research come esempio, ma gli stessi concetti si applicano a Obsidian, LogSeq, Notion e piattaforme simili.

    Tecnica di Feynman: se non sai spiegarlo semplicemente, non l’hai capito a fondo

    Da appassionato utilizzatore di Roam come “secondo cervello” e sostenitore dell’apprendimento attivo, ho sperimentato come la necessità di spiegare qualcosa sia uno dei modi più efficaci per capirla veramente. È l’essenza della Tecnica di Feynman: se non sai spiegarlo semplicemente, non l’hai capito a fondo. Creare un post sul blog, una nota strutturata, o persino un tweet ragionato, ci costringe a rielaborare, sintetizzare e articolare le nostre conoscenze.

    Inoltre, condividere questo processo (il cosiddetto “imparare in pubblico”) non solo solidifica il nostro apprendimento, ma ci permette di ricevere feedback, confrontarci con altre prospettive e costruire una comunità attorno ai nostri interessi. Come integrare al meglio il nostro strumento PKM (Roam, nell’esempio) con l’output pubblico (il blog)? Qual è il flusso di lavoro ottimale quando un articolo interessante o un’analisi approfondita (magari aiutati dall’intelligenza artificiale, come nel mio caso studio sugli Omega-3) merita di essere sia archiviato e connesso nel nostro grafo di conoscenza, sia condiviso con il mondo?

    Dopo alcune sperimentazioni, sono emersi due workflow principali, distinti dall’ordine in cui Roam e l’output finale (il blog post) entrano in gioco. Analizziamoli insieme, con i rispettivi vantaggi e svantaggi, per capire quando scegliere l’uno o l’altro.

    Workflow 1: Il Percorso Esplorativo/PKM-Centrico (Input -> Roam -> Output?)

    Questo è l’approccio che potremmo definire “classico” nel mondo PKM. L’obiettivo primario è la comprensione profonda e la connessione all’interno della propria rete di conoscenza.

    Analizziamo questo workflow analizzando flusso, vantaggi e svantaggi.

    Il Flusso:

    1. Input: Leggi un articolo, vedi un film, hai un’idea.
    2. Cattura e prima elaborazione in Roam: Crei una pagina dedicata in Roam (es. [[Articolo: Titolo Chiave]]). Applichi un template strutturato
    3. Analisi approfondita in Roam: Qui che avviene il lavoro “pesante”. Inserisci sintesi (anche AI), ma soprattutto aggiungi le tue note, riflessioni, critiche. Scomponi le idee, crei link [[ ]] a concetti correlati, persone, progetti, Sfere Prioritarie già presenti nel tuo grafo Roam. Usi Block References ((...)) per collegare idee senza duplicarle. È una fase di dialogo attivo con l’informazione all’interno del tuo “secondo cervello”.
    4. Sintesi e takeaways in Roam: Distilli i punti chiave, le azioni {{[[TODO]]}}, le lezioni apprese.
    5. Decisione sull’output (opzionale): Solo dopo aver elaborato e connesso l’informazione in Roam, valuti se e come creare un output pubblico (es. un blog post). Il post sarà derivato dal materiale ricco e interconnesso che hai già in Roam.

    Vantaggi:

    • Profondità di comprensione: L’elaborazione attiva in Roam facilita una comprensione più profonda e sfaccettata dell’argomento.
    • Massimizzazione delle connessioni: Lavorare all’interno del grafo massimizza la possibilità di scoperte serendipitose e di collegamenti con la conoscenza preesistente.
    • Base solida nel PKM: L’informazione diventa immediatamente un nodo attivo e ben integrato nella tua rete personale.
    • Flessibilità sull’output: Non sei obbligato a produrre un contenuto pubblico; l’obiettivo primario è l’apprendimento e l’integrazione personale.

    Svantaggi:

    • Più lento verso la pubblicazione: Richiede un passaggio di elaborazione interna prima di poter pensare all’output finale.
    • Rischio di “analysis paralysis”: Si potrebbe rimanere intrappolati nella fase di elaborazione in Roam senza mai arrivare a condividere.
    • Adattamento per il pubblico: Il contenuto creato in Roam per uso personale potrebbe richiedere un significativo lavoro di adattamento per renderlo leggibile e coinvolgente per un pubblico esterno.

    Workflow 2: Il Percorso Orientato alla Pubblicazione (Input -> Blog Post -> Roam)

    Questo flusso inverte l’ordine, dando priorità alla creazione dell’output destinato al pubblico.

    Analizziamo nuovamente flusso, vantaggi e svantaggi.

    Il Flusso:

    • Input e sintesi iniziale: Leggi un articolo, ottieni una sintesi (anche AI) per avere i punti chiave. Hai già deciso che questo diventerà un post.
    • Scrittura diretta del blog post: Apri il tuo editor preferito (o anche un documento temporaneo) e scrivi il post sul blog. Qui strutturi le idee, argomenti, aggiungi la tua voce e il tuo stile pensando direttamente al lettore finale. Includi le analisi (anche quelle AI, se rilevanti) e le tue riflessioni come faresti per la pubblicazione.
    • Pubblicazione: Finalizzi e pubblichi il tuo post sul blog.
    • Archiviazione strutturata in Roam: Crei la pagina dedicata in Roam (es. [[Articolo: Titolo Chiave]]). Applichi il template definito allo scopo (;;articolo).
    • Popolamento della pagina Roam: Utilizzi il testo finale del tuo blog post come fonte per popolare i campi del template Roam. Qui l’AI può essere un valido assistente per “smontare” il post e inserire le parti rilevanti nelle sezioni corrette (metadati, sintesi, analisi, conclusioni, ecc.).
    • Revisione e integrazione manuale critica: Questo passaggio è fondamentale. Rivedi la pagina Roam popolata dall’AI. Aggiungi manualmente i link [[ ]] che collegano i concetti chiave del post al tuo specifico grafo Roam (altre note, progetti, sfere). Verifica l’accuratezza, aggiungi eventuali meta-riflessioni sul processo. Assicuri che la nota non sia solo un duplicato del post, ma un nodo integrato.

    Vantaggi:

    • Velocità di pubblicazione: Ottimizza il tempo per arrivare all’output desiderato (il blog post).
    • Scrittura focalizzata sul pubblico: Il pensiero è orientato fin dall’inizio alla comunicazione esterna.
    • Roam come archivio pulito: La pagina Roam conterrà la versione finale e “pubblicata” del tuo pensiero su quell’argomento.
    • Efficienza (con AI): L’assistenza AI può velocizzare il popolamento della pagina Roam a partire dal testo del post.

    Svantaggi:

    • Roam meno Centrale nel pensiero Iniziale: Il processo di analisi profonda e connessione durante la scrittura avviene al di fuori di Roam.
    • Potenziale perdita di connessioni granulari: Le idee “laterali”, i dubbi, le connessioni rapide che emergerebbero lavorando in Roam potrebbero non finire nel post e quindi non essere catturate nell’archivio Roam.
    • Rischio di archivio passivo: Se la fase di revisione finale in Roam non è accurata, la pagina rischia di diventare solo un deposito del post, poco connesso al resto del grafo.
    • Dipendenza dalla revisione umana: L’efficacia dell’integrazione in Roam dipende interamente dalla qualità della revisione finale post-popolamento AI.

    Quale workflow utilizzare e quando? La chiave è l’intenzione

    Come spesso accade nei sistemi PKM, non esiste un unico workflow “giusto” per ogni situazione. La scelta tra l’approccio PKM-First e quello Output-First dipende principalmente dalla tua intenzione iniziale:

    • Usa il workflow PKM-First (Input -> Roam -> Output?) quando:
      • Il tuo obiettivo primario è capire a fondo un argomento complesso.
      • Vuoi esplorare le connessioni con la tua conoscenza preesistente prima di decidere cosa farne.
      • Non sei sicuro se o come produrrai un output pubblico.
      • Vuoi usare Roam come uno spazio attivo di pensiero e scoperta.
    • Usa il workflow Output-First (Input -> Blog Post -> Roam) quando:
      • Hai già una chiara intenzione di pubblicare un contenuto su quell’argomento (es. un blog post).
      • Vuoi ottimizzare il processo verso la pubblicazione, scrivendo direttamente per il tuo pubblico.
      • Consideri la pagina Roam come un archivio strutturato e ricercabile del tuo pensiero finalizzato, da integrare nel tuo PKM dopo la creazione dell’output.
      • Sei disposto a dedicare tempo a una revisione finale accurata della pagina Roam per garantirne l’integrazione nel tuo grafo.

    La bellezza di un sistema flessibile come Roam sta nella possibilità di scegliere il percorso più adatto di volta in volta. L’importante è essere consapevoli dei pro e contro di ciascun approccio e utilizzare il flusso di lavoro che meglio supporta i tuoi obiettivi di apprendimento, riflessione e condivisione in quel momento specifico. In entrambi i casi, l’atto di elaborare e (potenzialmente) insegnare ciò che impariamo rimane una delle strategie più potenti per un apprendimento davvero continuo e significativo.


    Appendice

    Il template che uso per le pagine articolo in Roam:

    - articolo
        - **[[Metadati & Riferimenti]]**
            - Titolo Completo:: {Incolla qui il titolo completo dell'articolo}
            - URL:: {Incolla URL}
            - Autore:: [[Nome Autore]]
            - Fonte:: [[Nome Fonte/Sito]]
            - Data Pubblicazione Articolo:: 
            - Data Accesso/Lettura:: /Today
            - Scoperto Via:: 
            - Status:: #DaProcessare / #InLettura / #Sintetizzato / #Elaborato / #Bloggato / #Archiviato
            - TipoPagina:: [[Articolo]]
        - **[[Contesto & Rilevanza]]**
            - Perché mi interessa:: (Breve nota sul motivo iniziale dell'interesse)
            - Sfera:: [[Sfera: NomeSfera1]], 
            - Argomenti Chiave:: [[Concetto A]], [[Tema B]], [[Progetto Correlato C]]
        - **[[Sintesi AI]]**
            - __(Incolla qui la sintesi fornita dall'AI)__
        - **[[Mie Note & Analisi]]**
            - __(Le tue riflessioni, commenti, critiche, connessioni)__
        - **[[Potenziale Blog Post]]**
            - Adatto per il Blog?:: #Sì / #No / #Forse
            - Status Blog:: #IdeaPost / #BozzaInCorso / #Pubblicato
            - Titolo Provvisorio Blog:: {Idea per il titolo del post}
            - Link al Post Pubblicato:: [Titolo del Post](URL del post sul blog)
            - Note per il Blog:: (Appunti specifici)
        - **[[Key Takeaways & Connessioni]]**
            - Punti Salienti Principali::
                - Takeaway 1
            - Azioni / TODOs::
                - {{[[TODO]]}} Azione specifica.
            - Vedi Anche:: [[Articolo Simile]], [[B:Libro Correlato]]
        - **[[Citazioni Chiave]]** (Opzionale)
            - __(Blocco per citazioni)__
    

    Esempio di come un blog post, quello sugli Omega-3, viene trasformato in una pagina su Roam col template articolo:

    - **[[Metadati & Riferimenti]]**
        - Titolo Completo:: La mia ricerca sull'omega-3 vegano: dallo studio scientifico al prodotto ideale (con l'aiuto dell'IA)
        - URL:: {URL DEL TUO BLOG POST}
        - Autore/i:: [[Luca Conti]]
        - Fonte/Pubblicazione:: [[lucaconti.it]] __(o il nome del tuo blog)__
        - Data Pubblicazione Articolo:: [[Data di Pubblicazione del Post]]
        - Data Accesso/Lettura:: [[{{Today}}]]
        - Scoperto Via:: [[Processo Personale di Ricerca]]
        - Status:: #Pubblicato #Bloggato
        - TipoPagina:: [[Articolo]]
    - **[[Contesto & Rilevanza]]**
        - Perché mi interessa:: Caso studio personale sull'uso dell'[[Intelligenza Artificiale]] per la ricerca sulla [[Nutrizione]], specificamente sugli [[Omega-3]] per una [[Dieta Vegana]], e sulla scelta di [[Integratori Alimentari]].
        - Sfera:: [[Sfera: Benessere]], [[Sfera: Expertise]]
        - Argomenti Chiave:: [[Omega-3]], [[EPA]], [[DHA]], [[ALA]], [[Dieta Vegana]], [[Nutrizione]], [[Integrazione Alimentare]], [[Microalghe]], [[Ricerca Scientifica]], [[Intelligenza Artificiale]], [[Semantic Scholar]], [[Elicit]], [[Consensus]], [[Salute del Cervello]], [[Salute Cardiovascolare]], [[Omega-3 Index]], [[Semi di Lino]]
    - ---
    - **[[Sintesi/Contenuto Principale]]**
        - L'articolo documenta un percorso personale, assistito da [[Intelligenza Artificiale]], per affrontare la questione dell'integrazione di [[Omega-3]] ([[EPA]] & [[DHA]]) in una [[Dieta Vegana]].
        - Parte da uno studio scientifico che evidenzia bassi livelli di EPA/DHA nei vegani, analizza il ruolo degli Omega-3 (soprattutto per la [[Salute del Cervello]]), confronta fonti, discute l'inefficienza della conversione di [[ALA]] e la contaminazione del pesce.
        - Conferma la necessità di integrazione tramite [[Microalghe]], stabilisce un dosaggio target (250mg EPA+DHA/giorno) e confronta diversi integratori sul mercato per efficacia e convenienza, analizzando anche la strategia di assunzione a giorni alterni.
    - ---
    - **[[Mie Note & Analisi (Estratti dal Blog Post)]]**
        - **Il Problema: Bassi Omega-3 nei Vegani**
            - > Tutto è partito da uno studio scientifico che [[Semantic Scholar]] (SS) ha filtrato per me... ((Potresti linkare qui un Blocco con lo studio originale, se lo hai in Roam))
            - L'analisi dello studio evidenziava: "Vegans had lower n-3 fatty acids in both plasma and erythrocytes... lower n-3 index (eicosapentaenoic acid (EPA) + docosahexaenoic acid (DHA)) values..."
            - La "traduzione" dell'IA sottolineava l'effetto pratico: "Questo è un potenziale punto debole della dieta vegana... È fondamentale per i vegani curare attivamente l’apporto di omega-3... Considerando seriamente l’integrazione diretta di EPA e DHA derivati da [[Microalghe]], l’unica fonte vegana affidabile..."
        - **L'Importanza di EPA/DHA (Focus Cervello)**
            - Confronto con le sintesi di [[Michael Greger]] ([[Nutritionfacts.org]]):
                - > Un trial randomizzato controllato (RCT) ha dimostrato... che l’integrazione di EPA/DHA porta a un miglioramento della funzione esecutiva e a una significativa riduzione del restringimento cerebrale...
                - > Sembra esserci un valore soglia per l’[[Omega-3 Index]] intorno al 4.4%... Molte persone che non mangiano pesce... inclusa una significativa percentuale di vegani... hanno livelli inferiori a questa soglia...
            - Conclusione chiave: La raccomandazione di ~250 mg/giorno di [[EPA]]/[[DHA]] preformato (da pesce o alghe) si basa ora principalmente sui benefici per la [[Salute del Cervello]].
        - **Fonti e Soluzioni: ALA vs Microalghe**
            - L'apporto di [[ALA]] da [[Semi di Lino]], [[Semi di Chia]], [[Noci]] è importante ma la conversione è insufficiente.
                - > Aggiungere i semi di lino tritati è un passo eccellente... Tuttavia, potrebbe non essere sufficiente da solo per garantire livelli ottimali di EPA e DHA...
            - Le [[Microalghe]] sono la fonte vegana diretta e affidabile.
                - > Integrare quantità adeguate di omega-3 (EPA/DHA) in una dieta vegana senza utilizzare microalghe è molto difficile... l’integrazione con olio di alghe (derivato da microalghe) rimane la soluzione più affidabile ed efficace.
        - **Determinazione Dosaggio e Verifica**
            - Uso di [[Elicit]] e [[Consensus]] per confermare il dosaggio: ~200-300 mg/giorno EPA+DHA.
                - > Elicit: "Dosi basse come 200-250 mg al giorno di DHA ed EPA combinati hanno anch’esse prodotto miglioramenti misurabili..."
                - > Consensus: "...è raccomandato un integratore giornaliero di 200-300 mg di DHA ed EPA..."
            - Necessità di valutare lo stato individuale: `[[Omega-3 Index]]` è l'esame gold standard.
        - **Confronto Integratori e Convenienza**
            - Analisi comparativa (usando IA) di diversi prodotti a base di olio algale (Vegágeno, Vegavero, Nuovo Integratore, Vita Schnell, Nutri-Plus, Massima Trasparenza).
            - Calcolo del costo per dose pratica (>= 250mg EPA+DHA).
            - Risultato: [[Nutri-Plus OMEGA-3]] (120 capsule) e [[Vita Schnell Omega-3 Algenöl Kapseln]] i più convenienti a 0,333 € per dose pratica. ((Potresti linkare qui un Blocco con la tabella comparativa, se l'hai creata))
        - **Strategia di Assunzione (Giorni Alterni)**
            - Valutazione scientifica (equivalenza a lungo termine per [[Omega-3 Index]]): Prendere 450 mg ogni due giorni è equivalente a 225 mg ogni giorno.
            - > ...l’assunzione media settimanale/mensile è la stessa e questo è il fattore chiave per la saturazione tissutale e l’indice Omega-3.
            - Scelta dipende da convenienza, tollerabilità e preferenza personale.
    - ---
    - **[[Potenziale Blog Post]]**
        - Adatto per il Blog?:: #Sì
        - Status Blog:: #Pubblicato
        - Titolo Provvisorio Blog:: N/A (Già pubblicato)
        - Link al Post Pubblicato:: [La mia ricerca sull'omega-3 vegano: dallo studio scientifico al prodotto ideale (con l'aiuto dell'IA)]({URL DEL TUO BLOG POST})
        - Note per il Blog:: N/A
    - ---
    - **[[Key Takeaways & Connessioni]]**
        - Punti Salienti Principali::
            - La [[Dieta Vegana]] richiede attenzione attiva all'apporto di [[Omega-3]] ([[EPA]] & [[DHA]]), principalmente per la [[Salute del Cervello]].
            - L'integrazione con [[Olio di Alghe]] (~250mg EPA+DHA/die) è la soluzione più affidabile ed efficace per vegani.
            - L'[[Intelligenza Artificiale]] può assistere significativamente nella ricerca scientifica, nell'analisi dei dati e nel confronto di prodotti.
            - L'assunzione a giorni alterni di dosi maggiori di Omega-3 è scientificamente valida per mantenere livelli stabili a lungo termine.
        - Azioni / TODOs::
            - {{[[DONE]]}} Scegliere e acquistare integratore Omega-3 da microalghe (es. [[Nutri-Plus OMEGA-3]] o [[Vita Schnell Omega-3 Algenöl Kapseln]]).
            - {{[[TODO]]}} Considerare test `[[Omega-3 Index]]` in futuro per monitorare i livelli.
        - Vedi Anche:: [[B:How Not to Die]] (per contesto nutrizione), [[Semantic Scholar]], [[Elicit]], [[Consensus]] (come strumenti IA)
    - ---
    - **[[Citazioni Chiave]]** (Opzionale)
        - > "...integrazione con circa 250 mg al giorno di EPA/DHA da olio algale è una raccomandazione basata sulle più recenti evidenze scientifiche..."
        - > "Dal punto di vista puramente scientifico... prendere una capsula da 450 mg ogni due giorni è equivalente a prendere una capsula da 225 mg ogni giorno..."
    - ---
  • ❄️ Come affrontare l’inverno

    How To Winter è uno studio su come la nostra percezione influenza l’esperienza stagionale dell’inverno. Kari Leibowitz, attraverso ricerche e aneddoti personali, evidenzia come sia possibile trasformare l’inverno da un periodo di malinconia a una stagione di gioia e benessere, suggerendo strategie pratiche per cambiare il proprio atteggiamento mentale,.

    Tra i consigli trovano spazio la preparazione fisica all’inverno, la partecipazione ad attività all’aperto e la creazione di rituali. Grazie all’esperienza personale dell’autrice vengono inoltre analizzate le differenze culturali nell’approccio all’inverno e il ruolo di fattori chiave, come la luce, il calore e la comunità, nel promuovere il benessere durante i mesi freddi.


    Ogni paese ha il suo inverno

    Non ho mai amato l’inverno, né il freddo, tanto da passare settimane intere in spiagge tropicali, per molti anni, tra dicembre e marzo. Eppure negli ultimi anni, complice la lettura di alcuni libri, ho capito che l’inverno non è un mese da evitare. Ogni stagione ha i suoi punti di forza e anche l’inverno ne ha. Per cambiare atteggiamento è utile prendere spunto dallì’approccio di paesi in cui l’inverno è una stagione chiave, parte della cultura locale.

    Non siamo fatti di zucchero*

    Ogni paese affronta l’inverno in modi unici, trasformando le sfide della stagione in opportunità di divertimento e crescita personale. L’autrice, che ha vissuto in Norvegia, offre alcuni spunti da cui attingere:

    • Norvegia (Tromsø): La città di Tromsø, situata nel nord del Circolo Polare Artico, è nota per la sua mentalità invernale positiva. Gli abitanti non vedono l’inverno come un periodo da sopportare, ma come un’occasione per godere di attività all’aperto come lo sci, l’osservazione dell’aurora boreale e l’atmosfera accogliente. L’infrastruttura della città è progettata per facilitare la vita invernale, con strade sgomberate dalla neve e ristoranti con illuminazione soffusa e candele. I norvegesi valorizzano il concetto di “koselig”, che significa “accogliente” e si riflette nelle loro case, nei caffè e nelle attività sociali durante l’inverno. Inoltre, i norvegesi praticano il “friluftsliv”, che significa “vita all’aria aperta”, un principio che li spinge a trascorrere del tempo nella natura, indipendentemente dal tempo.
    • Finlandia (Oulu): In Finlandia, l’inverno è visto come un’opportunità per attività all’aperto e il nuoto invernale. La città di Ii offre un punto per il nuoto nel fiume ghiacciato, mantenuto appositamente per consentire ai cittadini di godere di questa attività. A Oulu, la cultura ciclistica è forte anche in inverno, con piste ciclabili sgomberate dalla neve che consentono alle persone di andare in bicicletta tutto l’anno. I finlandesi si concentrano sull’apprezzare la bellezza della natura invernale e l’importanza di vestirsi in modo adeguato per il freddo.
    • Islanda (Reykjavík): L’Islanda è un paese che celebra la luce e l’oscurità dell’inverno. Le piscine geotermiche all’aperto sono molto popolari tra la gente del posto, offrendo un modo per rilassarsi e godersi il calore anche nel freddo inverno. La cultura islandese valorizza anche l’odore speciale che i vestiti acquisiscono quando sono appesi all’aperto d’inverno, chiamato “útilykt”.
    • Giappone (Yamagata): In Giappone, le regioni montuose offrono onsen, sorgenti termali tradizionali dove le persone possono rilassarsi e riscaldarsi durante l’inverno. Le famiglie giapponesi usano anche i kotatsu, tavoli bassi con un riscaldatore sotto e una coperta sopra, creando un ambiente accogliente per mangiare, fare i compiti e connettersi.
    • Danimarca (Copenhagen): La Danimarca è nota per la sua cultura “hygge”, che si riferisce a un senso di accoglienza e intimità. I ristoranti e i caffè danesi creano ambienti accoglienti con illuminazione soffusa e candele per far fronte alle brevi giornate invernali. Le persone apprezzano i piaceri semplici come stare a casa al caldo, bere una bevanda calda e godersi la compagnia degli altri.
    • Canada (Edmonton): La città di Edmonton, in Canada, ha trasformato la sua lunga e fredda stagione invernale in un punto di forza attraverso un’iniziativa chiamata “WinterCity”. La città ha investito in infrastrutture per il divertimento invernale, come sentieri per il pattinaggio sul ghiaccio e piste ciclabili sgomberate dalla neve. La strategia WinterCity comprende anche l’organizzazione di eventi comunitari invernali, l’illuminazione di edifici storici e la creazione di spazi pubblici accoglienti per l’inverno. La chiave del successo di Edmonton è stata coinvolgere la comunità e cambiare la narrazione negativa sull’inverno, creando un senso di entusiasmo per la stagione.

    La strategia principale è di concentrarsi sulle opportunità che l’inverno offre, piuttosto che sulle sue limitazioni.


    Come convertire l’inverno in una stagione produttiva e felice

    Un distillato di consigli da mettere subito in pratica e il tuo inverno si trasforma in una stagione in cui non temi né il freddo, né il meteo, né le giornate con meno ore di luce.

    Prepara la casa,per ottimizzare l’ambiente di lavoro/studio:

    • Crea uno spazio accogliente e confortevole con luci soffuse, candele e coperte calde. Questo favorisce un ambiente di lavoro più rilassato e concentrato.
    • Assicurati di avere a disposizione bevande calde, come tè, infusi o caffè per mantenerti idratato e vigile durante le ore di lavoro.
    • Organizza il tuo spazio di lavoro in modo che sia efficiente e senza distrazioni, per massimizzare la concentrazione.

    Imposta aspettative positive per aumentare la motivazione:

    • Crea una lista di elementi positivi legati all’inverno che ti motivano a lavorare, come ad esempio la tranquillità e il silenzio che possono favorire la concentrazione.
    • Pianifica piccole celebrazioni o rituali legati all’inverno, come un brunch a tema per il cambio dell’ora, per stimolare l’entusiasmo e la positività.

    Gestisci il riposo per incrementare l’energia e la concentrazione:

    • Stabilisci un programma di sonno regolare che tenga conto della maggiore necessità di riposo durante l’inverno. Asseconda la stagione e il tuo desiderio di dormire di più.
    • Concediti dei momenti di pausa durante la giornata per riposare e ricaricarti, evitando il burnout. Il riposo non è un lusso, ma una necessità per la produttività.
    • Non sentirti in colpa per il tempo dedicato al riposo. Questo tempo di “manutenzione” è importante quanto il tempo dedicato alla crescita e alla produttività.

    Utilizza l’attenzione consapevole per migliorare la concentrazione:

    • Pratica la mindfulness e l’attenzione al momento presente per ridurre lo stress e migliorare la capacità di concentrazione.
    • Scatta una foto al giorno di qualcosa che ti piace legato all’inverno, per esercitarti ad apprezzare le piccole cose quotidiane e rimanere concentrato sugli aspetti positivi.

    Cambia il linguaggio per influenzare la mentalità:

    • Cambia la narrazione. Parla positivamente dell’inverno con colleghi e amici, per influenzare positivamente anche la tua percezione e quella degli altri.
    • Usa un linguaggio che sottolinei le opportunità e le potenzialità dell’inverno, invece dei suoi limiti.

    Inventa rituali per favorire la transizione tra lavoro e riposo:

    • Usa l’illuminazione a candela per creare un ambiente rilassante, che segnali la fine della giornata lavorativa e l’inizio del tempo libero. Accendi una candela quando fa notte. Dopo cena riduci l’intensità della luce in casa.
    • Sviluppa dei rituali che segnino il passaggio tra diverse attività, ad esempio preparare una bevanda calda prima di iniziare a lavorare o fare una passeggiata dopo aver finito, per creare una routine positiva.

    Esci all’aperto per migliorare benessere e creatività:

    • Sfrutta la luce naturale durante il giorno, anche se per brevi periodi, per ricaricare l’energia e migliorare la concentrazione.
    • Fai delle passeggiate all’aperto, anche brevi, per aumentare la creatività e ridurre lo stress. Concentrati sui benefici immediati dell’attività fisica, piuttosto che sui risultati a lungo termine.

    Riscaldati per favorire il recupero e la pace interiore:

    • Fai un bagno caldo per rilassare i muscoli e migliorare la qualità del sonno.
    • Se hai la possibilità, prova una sauna, per migliorare la salute cardiovascolare e ridurre lo stress.

    Questi consigli, se applicati con costanza e consapevolezza, possono aiutarti a mantenere alta la produttività anche durante i mesi invernali, senza trascurare il tuo benessere fisico e mentale.

    La chiave, in inverno più che in altre stagioni, è creare un equilibrio tra lavoro, riposo e cura di sé.


    Titolo: How to Winter: Harness Your Mindset to Thrive on Cold, Dark, or Difficult Days

    Autore: Kari Leibowitz

    Il ibro esplora come l’approccio mentale influenza la nostra esperienza dell’inverno, offrendo strategie pratiche per godere della stagione, anche in presenza di freddo e oscurità. L’autrice, attraverso le sue ricerche e le sue esperienze personali, dimostra come sia possibile trasformare la percezione negativa dell’inverno in un’opportunità di crescita personale.

    *Il detto olandese “Non sei fatto di zucchero, non ti scioglierai sotto la pioggia” riassume l’atteggiamento positivo nel praticare sport all’aperto con qualsiasi condizione meteo.

  • Gestione del tempo: Schermo in bianco e nero

    Gestione del tempo / Focus / Smartphone

    black Android smartphone
    Credit: radovan

    🔳 Imposta lo schermo del tuo telefono in bianco e nero per ridurre l’effetto slot machine

    🏆 Vincere la distrazione

    Lo smartphone è uno strumento fantastico che va usato con consapevolezza. Chi ha progettato il sistema operativo e le app li ha creati colorati, attraenti, giocosi. Lo scopo è attrarre la tua attenzione e usarli il maggior tempo possibile. Il tuo scopo è un altro: non distrarti quando ti devi concentrare.

    🎉 La slot machine in tasca

    I colori, i suoni, le animazioni sono tutti effetti pensati per colpire l’attenzione e intrattenere. Peccato che non siamo tutti adolescenti con tanto tempo libero da dedicare ad attività ludiche. Urge riprendere il controllo e per farlo è necessario ridurre l’effetto slot machine dello smartphone. Una soluzione di facile implementazione è farlo diventare un oggetto meno luccicante e attraente, passando al bianco e nero. L’effetto iniziale è estraniante, ma è proprio questo ciò che vogliamo: usare lo smartphone solo quando è necessario.

    🔨 Come fare

    Per iOS (iPhone/iPad/iPod Touch) entra nelle Impostazioni > Generali > Accessibilità > Regolazione schermo > Filtro colori

    Per Android la funzione è inclusa in Benessere digitale, all’interno delle Impostazioni del telefono. Qui trovi la Modalità riposo con la possibilità di attivare Scala di grigi in intervalli di tempo o giorni preferiti.


    Questo articolo è parte della serie sulla gestione del proprio tempo. Per sentirti padrone del tuo tempo e sempre in controllo di ciò che stai facendo hai bisogno di dare Significato alle tue giornate, Concentrarti su ciò che devi fare, Riflettere sui risultati raggiunti e avere l’Energia fisica e mentale per affrontare le tue sfide quotidiane.

  • Gestione del tempo: La cosa più importante

    Gestione del tempo / Significato / Pianificare

    ✅ Definisci l’attività più importante per la giornata e inizia lavorando su questa

    1️⃣ Una cosa sola

    Mark Twain lo diceva due secoli fa: “eat that frog first”, ovvero ingoia prima il rospo. Gary Keller, più elegantemente, ha scritto un libro sull’argomento e l’ha chiamato The ONE Thing, tradotto in italiano come Una cosa sola.. Il senso è lo stesso: la giornata scorre con più produttività e maggiore serenità d’animo se abbiamo programmato e poi realizzato la cosa più importante del giorno prima di tutto.

    🔝 La più importante

    Se il multitasking non esiste – il cervello si concentra su una cosa sola alla volta – è ovvio che dobbiamo cominciare da una cosa. Perché la più importante? Perché così abbiamo fatto avanzare l’agenda con i nostri obiettivi più importanti, soprattutto nel medio e lungo termine.

    ❗ Per prima

    È la prima attività del giorno. L’esperienza insegna che la probabilità di finire per essere travolti dagli imprevisti e dalle urgenze, soprattutto se lavoriamo per conto terzi o siamo parte di un team, è molto elevata, per non dire certa. Lavorare non è rispondere alle email, né alle telefonate. Per raggiungere il tuo obiettivo a lungo termine, la vera sfida è avanzare di un passo ogni mattina.

    Copertina di Una cosa sola
    Una cosa sola di Gary Keller

    Questo articolo è parte della serie sulla gestione del proprio tempo. Per sentirti padrone del tuo tempo e sempre in controllo di ciò che stai facendo hai bisogno di dare Significato alle tue giornate, Concentrarti su ciò che devi fare, Riflettere sui risultati raggiunti e avere l’Energia fisica e mentale per affrontare le tue sfide quotidiane.