Scusa, ho Mercurio retrogrado (The Age of Magical Overthinking) di Amanda Montell esplora come i bias cognitivi e le distorsioni mentali influenzino la nostra percezione della realtà e le nostre decisioni, portandoci spesso a comportamenti irrazionali. Attraverso l’analisi di vari fenomeni, come l’effetto alone, il pensiero magico, e la fallacia dei costi irrecuperabili, l’autrice mostra come la mente umana cerchi scorciatoie per interpretare un mondo complesso.
La mente non è mai stata razionale in assoluto, quanto piuttosto razionale nella gestione delle risorse, ossia orientata a conciliare fra loro tempo finito, capacità di memoria limitata e il caratteristico desiderio di dare un senso a ciò che accade
Amanda Montell
Il libro sottolinea l’importanza della consapevolezza di questi meccanismi per poterli superare, suggerendo strategie come la riflessione, l’apertura a punti di vista diversi, l’accettazione dell’incertezza e la limitazione dell’influenza dei social media.
I bias cognitivi
Un bias cognitivo è una scorciatoia mentale che il nostro cervello utilizza per semplificare l’elaborazione delle informazioni, portando spesso a distorsioni nella percezione della realtà e a decisioni irrazionali. Queste scorciatoie sono spesso inconsce e automatiche, e si basano su esperienze pregresse, emozioni e preconcetti. I bias cognitivi non sono necessariamente negativi, quando ci aiutano a prendere decisioni rapide in situazioni di incertezza, ma possono condurre a errori di giudizio e a interpretazioni errate del mondo.
Renderci conto di questi bias è il primo passo per poterli superare e prendere decisioni più ponderate. Se c’è una cosa per cui questo libro merita la lettura è lo sviluppo e la descrizione di moltissimi bias cognitivi, noti e meno noti. Li ho riassunti nell’elenco che segue:
- Effetto alone: La tendenza a formare un’impressione generale positiva su una persona basandosi su un singolo tratto percepito. Ad esempio, si potrebbe presumere che una persona con un buon senso dell’umorismo sia anche intelligente.
- Pensiero magico: La convinzione che i propri pensieri possano influenzare gli eventi esterni. Il manifesting – l’idea che i nostri pensieri possano materializzare gli eventi – rientra in questo bias.
- Bias di proporzionalità: La tendenza a credere che cause importanti debbano avere effetti altrettanto importanti, portando spesso a teorie del complotto.
- Fallacia dei costi irrecuperabili: La tendenza a continuare ad investire risorse (tempo, denaro, emozioni) in un progetto o relazione, anche se si rivela fallimentare, perché si ha difficoltà ad accettare le perdite pregresse. Bias tipico degli investimenti finanziari.
- Additive bias: La tendenza a risolvere i problemi aggiungendo elementi invece di sottrarli.
- Pensiero a somma zero: La falsa convinzione che i guadagni di una persona siano necessariamente ottenuti a spese di un’altra. Questo bias può portare a conflitti e, per esempio, all’opposizione verso l’immigrazione.
- Spontaneous trait transference: La tendenza ad assumere le qualità che attribuiamo ad altri, quando li critichiamo alle loro spalle.
- Illusione di frequenza (Fenomeno Baader-Meinhof): La tendenza a notare qualcosa più spesso dopo averla notata per la prima volta. Vuoi comprare una Golf bianca e noti solo Golf bianche.
- Recency illusion: La tendenza a pensare che qualcosa sia nuovo e quindi minaccioso, solo perché è nuovo per noi.
- Overconfidence bias: La tendenza a sopravvalutare le proprie capacità, esprimere eccessiva sicurezza nelle proprie valutazioni e attribuirsi un merito eccessivo per i risultati positivi.
- Effetto Google: La tendenza a scambiare le informazioni trovate su internet per conoscenza personale, dimenticando di averle apprese online.
- Effetto verità illusoria: La tendenza a credere che un’affermazione sia vera semplicemente perché è stata ripetuta più volte. Ripensa ai politici e agli slogan in campagna elettorale.
- Rhyme-as-reason effect: La tendenza a valutare un’affermazione come più veritiera se rima. Vale più per l’inglese, per le caratteristiche della lingua, che per altre.
- Bias di conferma: La tendenza a favorire le informazioni che confermano le nostre opinioni e a scartare quelle che le contraddicono. Uno dei bias più noti.
- Backfire effect: La tendenza a rafforzare le proprie convinzioni quando si presentano informazioni che le contraddicono.
- Bias della dissolvenza dell’affetto: La tendenza a dimenticare più velocemente le emozioni negative rispetto a quelle positive.
- Bias della negatività: La tendenza ad assegnare un peso maggiore agli eventi negativi rispetto a quelli positivi.
- Effetto Ikea: La tendenza ad attribuire un valore sproporzionatamente alto agli oggetti che abbiamo contribuito a creare. Manualmente.
Quali tra questi bias riconosci come tuoi?
Come superare i bias cognitivi
Per superare i bias cognitivi, il libro Scusa, ho Mercurio retrogado suggerisce diverse strategie, che si concentrano principalmente sulla consapevolezza, la riflessione e la messa in discussione delle proprie convinzioni. Ecco alcuni approcci chiave:
- Consapevolezza delle distorsioni mentali: Il primo passo fondamentale è riconoscere l’esistenza dei bias cognitivi e il loro impatto sul nostro modo di pensare e agire. Essere consapevoli di come la mente crea “scorciatoie” per interpretare la realtà.
- Allenarsi a prestare attenzione ai propri processi di pensiero. Rallentare e non accettare automaticamente le nostre prime reazioni o intuizioni. Chiediamoci perché pensiamo in un certo modo e quali fattori potrebbero influenzare la nostra percezione.
- Messa in discussione delle proprie convinzioni: il bias di conferma ci spinge a cercare e interpretare le informazioni in modo da confermare le nostre opinioni preesistenti. Per contrastarlo, dobbiamo esporci a punti di vista diversi dai nostri e considerare con apertura le informazioni che contraddicono le nostre idee. Anche se all’inizio è difficile, questa pratica può portare a una visione più equilibrata e accurata della realtà.
- Accettare l’incertezza. Il bisogno di certezze è una trappola che ci impedisce di vedere le cose con chiarezza. I testi suggeriscono di accettare la normalità e l’incertezza, di non avere tutte le risposte e di non avere paura di porre domande. Questa umiltà intellettuale ci permette di aprirci a nuove informazioni e a nuove prospettive, aiutandoci a superare l’effetto verità illusoria e la tendenza a fidarci di affermazioni ripetute.
- Riconoscere le emozioni negative. Per superare la tendenza a dare più peso agli eventi negativi (bias della negatività) è importante riconoscere e accettare le proprie emozioni, senza lasciarsi sopraffare da esse.
- Limitare l’influenza dei social media: I social media, con la loro natura di dipendenza e i filtri perfezionistici, possono aumentare la nostra esposizione a bias e pregiudizi. Il testo suggerisce di limitare l’uso dei social media, soprattutto per i giovani, e di privilegiare le interazioni faccia a faccia. Le interazioni nel mondo reale aiutano a costruire un’identità più solida e una maggiore consapevolezza di sé.
- Praticare la “Shine Theory”: Invece di competere con gli altri o di sentirsi minacciati dal loro successo, il testo propone di stringere amicizia con le persone che ci mettono in soggezione. Questo approccio promuove la crescita personale e riduce la tendenza a un pensiero a somma zero, in cui si percepisce il successo degli altri come una minaccia al proprio.
- Creare uno spazio per la riflessione: È importante ritagliarsi dei momenti di pausa dai media e dalla tecnologia per dare al cervello lo spazio necessario per elaborare le informazioni e stimolare la creatività. Alternare il consumo di media con momenti di silenzio e riflessione favorisce una maggiore consapevolezza e una migliore comprensione del mondo.
- Concentrarsi su ciò che si può controllare: riflettere su come si può rendere la propria vita più piacevole all’interno del proprio “locus of control”. Ci saranno sempre imprevisti, ma ciò che conta è concentrarsi su ciò che è in nostro potere
- Non aver paura di cambiare: la paura di perdere ciò che abbiamo investito, ci spinge a rimanere in situazioni che ci rendono infelici. Superare questo bias significa avere il coraggio di cambiare, di “togliere qualcosa” invece di continuare ad aggiungere, di chiudere un rapporto se è necessario e di non avere paura di ammettere un errore.
Titolo: Scusa, Ho Mercurio Retrogrado
Autore: Amanda Montell
Tema Principale: Il libro esplora come i bias cognitivi e le distorsioni mentali influenzino la nostra percezione della realtà, le nostre decisioni e i nostri comportamenti.
Stile: Il libro combina analisi psicologica con osservazioni sulla società contemporanea, utilizzando un linguaggio accessibile e talvolta ironico.
Obiettivo: aumentare la consapevolezza dei lettori sulle distorsioni cognitive, promuovendo un approccio critico e consapevole, alla realtà e alle proprie decisioni. Fornisce gli strumenti per navigare in un mondo complesso, pieno di informazioni e di potenziali inganni.
Testo frutto della rielaborazione di passaggi del libro evidenziati durante la lettura, utilizzando NotebookLM.